Come scrivere articolo su WordPress, sette regole per i motori di ricerca

Come scrivere articolo su WordPress, sette regole per i motori di ricerca
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Come scrivere articolo su WordPress, sette regole per i motori di ricerca
Sette regole per i motori di ricerca da seguire quando si pubblica un articolo su WordPress

  1. Titolo, che dal punto di vista della programmazione html, si chiama header 1 h1
    Il titolo è la cosa più importante di tutte. Deve essere chiaro, in modo che si capisca subito di cosa si parla nell’articolo, e, possibilmente, deve contenere una frase potenzialmente ricercata sui motori di ricerca. B UONI CONTENUTI SIGNIFICA CHE LO COMPRENDERANNO BENE I LETTORI E GOOGLE STESSO
  2. URL
    L’indirizzo della pagina dovrà contenere la frase sulla quale puntiamo per i motori di ricerca. In genere, più si avvicina al titolo, meglio è.
  3. Testo
    Il contenuto è fondamentale. Se la pagina è intitolata “così come abbiamo scelto”, va da sé che parleremo di questo e non di assicurazioni automobilistiche. Non preoccupatevi troppo di ripetizioni e grassetti, se non per agevolare la lettura. Diciamo che non fa male ribadire il titolo dell’articolo, come ho fatto nella frase precedente e come farò ancora più avanti. In ogni caso, più saremo esaurienti e potenzialmente utili al nostro visitatore, meglio sarà. Se, voi che state leggendo, troverete interessante questo articolo, avrà raggiunto il mio scopo.
  4. Categoria
    Wordpress permette di inserire i nostri articoli in categorie, elencate normalmente sulla destra della pagina di inserimento dell’articolo. Meglio non esagerare con il numero di categorie, specie se il vostro sito/blog non contiene migliaia di articoli. Diciamo che è buona norma utilizzare pochi macro-argomenti, lasciando ai TAG (vedi sotto) il compito di indirizzare il visitatore in modo più specifico. In questo caso, visto che parlo della gestione di un sito internet, metterò questo articolo nella categoria Siti Web.
  5. Tag
    I Tag sono una bella invenzione. Sono etichette che possono venire assegnate ai nostri articoli in modo da aiutare il visitatore nella navigazione del sito. Potete considerarle come dei sotto-argomenti per i vostri contenuti. I Tag possono essere superiori, in numero, alle categorie, ma, anche qui, non esagerate, o non serviranno un granché. A questo articolo sono stati assegnati i tag: “Posizionamento nei motori”, “SEO” e “Siti Web”.
  6. Immagine in evidenza
    In generale tutte le immagini devono essere denominate nel modo più appropriato per l’articolo di cui fanno parte. L’immagine in evidenza di questa pagina (quella in alto) ha come nome “Come-scrivere-un-articolo-su-Wordpress-per-i-motori-di-ricerca.png”. Anche il “Title” dell’immagine è utile, così come il parametro “ALT”. Nel video mostro il significato di questi attributi.
    Mentre scrivo questo testo, prevedo di non inserire altre immagini, poiché ci sarà un video tutorial esplicativo. Nell’eventualità, anche le altre dovranno avere nomi e titoli simili o comunque attinenti al tema. Se avete intenzione di inserire nella pagina molte immagini, però, non chiamatele tutte nello stesso modo (“parola-chiave-1.png”, “parola-chiave-2.png”, ecc.), altrimenti rischiate il cosiddetto “keyword stuffing”, cioè la ripetizione eccessiva delle keyword, molto penalizzante per Google.
  7. Impostazioni SEO
    Wordpress permette l’installazione di molti plugin per pubblicare e gestire le cose più disparate (calendari, gallerie fotografiche, feed di news, Tweets, ecc.). Uno dei plugin più utili – e probabilmente il migliore nel suo genere – è “WordPress SEO by YOAST”, che permette di gestire moltissimi parametri utili per l’indicizzazione del sito web: dalle sitemap ai collegamenti con Google Plus, dagli URL (vedi punto 2.) alla gestione delle tassonomie, ecc. Non spiegherò qui tutto il funzionamento di “WordPress SEO by YOAST”, rimandandovi al sito del plugin:https://yoast.com/wordpress/plugins/seo/. Nel video mostro come compilare i dati relativi all’articolo che state scrivendo.

Come scrivere articolo su WordPress, sette regole per i motori di ricerca

SEO è l’acronimo di “Search Engine Optimization” o “search engine optimizer”

SEO è l’acronimo di “Search Engine Optimization” o “search engine optimizer”, ovvero Ottimizzazione per i motori di ricerca. La decisione di avvalersi di un SEO è una decisione importante che può potenzialmente migliorare il tuo sito e consentirti di risparmiare tempo, ma può anche rischiare di danneggiare il tuo sito e la tua reputazione. Assicurati di comprendere quali sono i vantaggi potenziali nonché i danni che un SEO irresponsabile può causare al tuo sito. Molti SEO e altre agenzie e consulenti forniscono servizi utili per i proprietari di siti web, tra cui:

  • Esame del contenuto o della struttura del sito
  • Consigli di natura tecnica sullo sviluppo del sito, ad esempio hosting, reindirizzamenti, pagine di errore, utilizzo di JavaScript
  • Sviluppo dei contenuti
  • Gestione delle campagne online per lo sviluppo delle attività commerciali
  • Ricerca di parole chiave
  • Formazione per i SEO
  • Esperienza in aree geografiche e mercati specifici

Tieni presente che la pagina dei risultati di ricerca di Google include risultati della ricerca organica e spesso annunci pubblicitari a pagamento (noti anche come “Annunci” o “Sponsorizzati”). La pubblicità con Google non produrrà alcun effetto sulla presenza del tuo sito nei nostri risultati di ricerca. Google non accetta mai denaro per includere o posizionare i siti nei suoi risultati di ricerca. Inoltre, per essere inclusi nei risultati di ricerca organici di Google non è previsto alcun pagamento. Risorse gratuite quali Search Console, il blog ufficiale Webmaster Central Blog e il nostro forum di discussione possono fornirti una grande quantità di informazioni su come ottimizzare il tuo sito per la ricerca organica.

Prima di iniziare la ricerca di un SEO, è consigliabile diventare un consumatore esperto, acquisire familiarità con i motori di ricerca e capire bene come funzionano. Ti consigliamo di iniziare da qui:

Se stai pensando di utilizzare i servizi di un SEO, prima lo fai meglio è. Uno dei momenti migliori per iniziare ad avvalersi dei servizi di un SEO è in concomitanza con un aggiornamento del design del sito o con il lancio di un nuovo sito. In questo modo tu e il SEO avete la garanzia che il sito avrà un design che facilita la scansione da parte dei motori di ricerca. Tuttavia, un buon SEO può anche contribuire a migliorare un sito esistente.

Tra le domande da porre a un SEO vi sono:

  • Potete mostrare esempi del lavoro che avete svolto in precedenza e indicarmi alcuni casi di ottimizzazioni riuscite?
  • Seguite le Istruzioni per i webmaster di Google?
  • Offrite servizi di marketing o consulenza online a complemento del servizio di ricerca organica?
  • Che tipo di risultati prevedete di ottenere e in che tempi? In che modo misurate il vostro successo?
  • Che esperienza avete nel mio settore?
  • Che esperienza avete nel mio paese/nella mia città?
  • Che esperienza avete nello sviluppo dei siti internazionali?
  • Quali sono le vostre tecniche SEO più importanti?
  • Da quanto tempo svolgete questa attività?
  • In che modo posso comunicare con voi? Mi informerete su tutte le modifiche apportate al mio sito e mi fornirete informazioni dettagliate sui vostri suggerimenti e sui motivi che ne sono alla base?

Nonostante i SEO in genere forniscano un servizio utile per i loro clienti, alcuni SEO disonesti hanno messo in cattiva luce l’intera categoria con le loro iniziative di marketing eccessivamente aggressive e i tentativi di manipolare in modo scorretto i risultati dei motori di ricerca. Le pratiche che violano le nostre norme possono portare a una modifica negativa della presenza del tuo sito su Google o persino alla sua rimozione dal nostro indice. Di seguito segnaliamo alcuni aspetti da prendere in considerazione:

Una delle frodi più comuni è la creazione di domini “ombra” che inviano gli utenti a un sito mediante reindirizzamenti ingannevoli. Tali domini ombra sono spesso di proprietà dello stesso SEO che afferma di lavorare per conto di un cliente. Tuttavia, se il rapporto di collaborazione si deteriorasse, il SEO potrebbe puntare il dominio a un sito diverso o persino al sito di un concorrente. Se ciò accadesse, il cliente avrebbe pagato per lo sviluppo di un sito concorrente posseduto interamente dal SEO.

Un altro stratagemma illecito consiste nel collocare pagine doorway contenenti molte parole chiave in un punto del sito del cliente. Il SEO garantisce che in tal modo la pagina risulterà più pertinente per un numero maggiore di ricerche. Questo è intrinsecamente falso, dal momento che singole pagine sono raramente pertinenti per una vasta gamma di parole chiave. Tuttavia, l’aspetto più insidioso è che tali pagine doorway spesso contengono anche link nascosti ad altri clienti del SEO. Tali pagine doorway riducono la popolarità dei link del sito, che risulta invece aumentata per il SEO e gli altri suoi clienti, tra cui siti che trattano contenuti offensivi o illegali.

Se ritieni di essere stato ingannato in qualche modo da un SEO, puoi denunciarlo.

Negli Stati Uniti, la FTC (Federal Trade Commission) gestisce i reclami sui comportamenti commerciali ingannevoli o disonesti. Per presentare un reclamo, visita il sito: http://www.ftc.gov/ e fai clic su “File a Complaint Online,” chiama il numero 1-877-FTC-HELP o scrivi a:

Federal Trade Commission
CRC-240
Washington, D.C. 20580

Se il tuo reclamo riguarda una società in un paese diverso dagli Stati Uniti, presentalo all’indirizzohttp://www.econsumer.gov/.

  • Diffida dei SEO, delle agenzie e dei consulenti web che inviano email indesiderate.Incredibilmente anche noi riceviamo email di spam:

    “Gentile google.it,
    Da un attento esame del vostro sito web è emerso che non siete presenti tra la maggior parte dei principali motori di ricerca e directory…”

    Riserva alle email non sollecitate sui motori di ricerca lo stesso scetticismo che dimostri verso le email che pubblicizzano pillole in grado di “farti bruciare i grassi durante la notte” o alle richieste di aiuto per il trasferimento di fondi di dittatori destituiti.

  • Nessuno può garantire il raggiungimento della prima posizione nei risultati di Google.Non fidarti dei SEO che affermano di garantire una determinata posizione nei risultati, che vantano di avere un “rapporto speciale” con Google o che pubblicizzano l'”inclusione prioritaria” su Google. Google non ammette inclusioni prioritarie. Infatti, l’unico modo per inserire direttamente un sito su Google consiste nell’utilizzare la nostra pagina Aggiungi URL o nell’inviare una Sitemap, operazioni che puoi svolgere tu stesso gratuitamente.
  • Sii prudente se un’azienda si mostra reticente o non spiega chiaramente il suo intento.Chiedi spiegazioni quando qualcosa non ti è chiaro. Se un SEO crea contenuti ingannevoli o fuorvianti per tuo conto, come pagine doorway o domini “usa e getta”, il sito potrebbe venire rimosso dall’indice di Google. In definitiva, sei responsabile delle azioni delle aziende di cui ti servi; è opportuno sapere quindi come intendono “migliorare” il tuo sito. Se un SEO ha accesso FTP al tuo server, le aziende dovranno essere disponibili a fornire spiegazioni di tutte le modifiche apportate al sito.
  • Non inserire mai un link al sito di un SEO.Diffida dei SEO che vantano l’efficacia dei link “gratuiti per tutti”, che applicano strategie quali gli schemi di link per aumentare la visibilità o propongono l’invio del sito a migliaia di motori di ricerca. In genere, si tratta di operazioni inutili che non influiscono sul posizionamento tra i risultati dei principali motori di ricerca, almeno non in termini vantaggiosi per te.
  • Scegli con giudizio.Mentre valuti la proposta di un SEO, è opportuno eseguire ricerche sul suo conto. Ovviamente Google rappresenta un ottimo strumento per questo tipo di ricerca. Potresti anche consultare alcune delle storie di avvertimento riportate dalla stampa, tra cui questo articolo su un SEO particolarmente aggressivo:http://seattletimes.nwsource.com/html/businesstechnology/2002002970_nwbizbriefs12.html. Sebbene Google non esprima giudizi in merito a società specifiche, siamo venuti in contatto con aziende sedicenti SEO che seguono pratiche palesemente inaccettabili per un comportamento aziendale corretto. Stai in guardia.
  • Verifica dove vanno a finire i tuoi soldi.Google non accetta denaro per migliorare la posizione di un sito nei risultati di ricerca. Tuttavia, diversi altri motori di ricerca combinano risultati basati sul costo per clic ad altri basati sul costo per inclusione nei normali risultati di ricerca sul Web. Alcuni SEO promettono posizionamenti migliori nei motori di ricerca, ma in realtà fanno riferimento alla sezione pubblicitaria e non ai risultati di ricerca. Alcuni SEO cambiano persino gli importi delle offerte in tempo reale per creare l’illusione di riuscire a controllare altri motori di ricerca e poter conquistare lo spazio scelto. Questo tipo di frode non funziona con Google, in quanto la nostra pubblicità è chiaramente indicata e separata dai risultati di ricerca; tuttavia, richiedi al SEO che stai valutando quali tariffe intende applicare per l’inclusione permanente e quali per la pubblicità temporanea.
  • Quali sono gli abusi più comuni che il titolare di un sito web potrebbe incontrare?
  • Quali sono gli altri segnali d’allarme?Se hai a che fare con un SEO “truffaldino”, vi sono alcuni possibili segnali di allarme che è possibile notare. Non si tratta di un elenco completo pertanto, in caso di dubbi, dovresti fidarti del tuo istinto. Sentiti libero di rifiutare se il SEO:
    • è proprietario di domini ombra
    • inserisce link ad altri suoi clienti su pagine doorway
    • offre la vendita di parole chiave nella barra degli indirizzi
    • non fa distinzione tra risultati di ricerca effettivi e annunci visualizzati nelle pagine dei risultati di ricerca
    • garantisce una posizione nei risultati, ma solo in corrispondenza di frasi lunghe e incomprensibili composte da numerose parole chiave che otterresti comunque
    • opera con più alias o informazioni WHOIS falsificate
    • ottiene traffico da motori di ricerca “falsi”, spyware o “scumware”
    • altri suoi domini sono stati rimossi dall’indice di Google oppure non è presente nell’indice di Google

 

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